lunedì 20 settembre 2010

le bolle mondi


Le bolle mondi

Ci sono le mega bolle-mondi, quelle che raccolgono universi interi e sconosciuti, che regalano dinamiche ancora a noi ignote, il cosmo, i suoi misteri, le nostre fantasie para-scientifiche… alpha, beta, gamma, odissea nello spazio, star treck ecc … poi ci sono le grandi bolle-mondi sulla terra a noi conosciuta, sono quelle che regolano l’economia, la politica, la finanza, che gestiscono la vita di noi comuni mortali, che ci fanno andare avanti, anche se non capiamo, che ci fanno votare, incazzare, dividere, unire senza capirne il senso.
Ci sono le medie bolle-mondi, che sono la famiglia, la scuola, il lavoro, che regolano il nostro quotidiano, che ogni giorno ci fanno volare nella direzione giusta, dove soffia il vento, ci fanno alzare la mattina con un obiettivo, con la fiducia in noi stessi o col perenne senso d’insoddisfazione. Questo però non si discute mai.
Infine ci sono le piccole bolle-mondi (o sotto-bolle, sotto-mondi) che sono le bolle che ognuno soffia sopra la propria testa per partire, per farsi un giro, per uscire dalle grandi e medie bolle-mondi, quasi mimetizzandosi. Queste piccole bolle-mondi, si trovano nelle piccole cose e occupano un piccolo spazio, o almeno lo crediamo. In queste piccole bolle-mondi in realtà c’è tutto quello che vogliamo, che sogniamo, che desideriamo ... nell’attimo in cui le soffiamo per viaggiare via, per creare un distacco dalle cose, in realtà ci perdiamo in esse. Forse in queste piccole bolle mondo ci salviamo. A volte però, anche se questi spazi sono esigui, spesso non vengono concessi. Forse fanno più paura delle grandi bolle-mondi! Chissà perché?


La continua meraviglia

Se non avessi questo corpo, sarei aria. Aria perché son convinta che qualcosa sarei pur di trovarmi qui. Aria e vento o fuoco e vento, oppure acqua. Certi giorni penso: terra.
Terra lo sarò un giorno.
Sarà per la mia deformazione, ma tutto mi sfugge. Ieri pensavo:«Come vivere per sentire la presenza di tutti i giorni?». Tutto mi sfugge. Psicosomatico dice il medico, un blocco che ha cominciato con attanagliarmi il cuore, un peso che mi impediva di respirare, poi il blocco ha colpito la muscolatura le braccia le mani. Un intervento d’urgenza ha permesso la mia sopravvivenza. Respiro ancora, ma non ho più l’uso delle mani. Un compromesso. Ho le gambe e la testa per viaggiare, la voce e gli occhi per conoscere il mondo. La pelle che protegge, contiene e separa me dagli altri. Molti lamentano di aver perduto la memoria io sono tra i pochi ad aver perso l’uso delle mani.
Tutto lucido perfetto fino a quel giorno: studiavo arte all’accademia, secondo anno. Durante la lezione di figura dal vero lavoravamo su grandi cavalletti di legno, il corpo della modella in lingerie sulla pedana al centro della stanza, stava seduta girata sulla sedia, a gambe aperte poggiando i gomiti sullo schienale e la testa sui gomiti, guardava fuori attraverso le ampie vetrate sul lato della stanza. Fuori nel piazzale gruppi di ragazzi parlavano e scherzavano tra loro, li vedevo bene dal fondo della classe in cui mi trovavo. Il sole, filtrando attraverso il verde degli alberi disegnava pozze di luce sul ghiaietto investendo tutto di pace e bellezza. Avevo 22 anni, il mondo e la vita ai miei piedi.
Se mi guardo allo specchio scopro di riuscire a nasconder il mio difetto anche a me stessa, ho continuato a dipingere ed oggi le mie grandi tele si trovano in molte case e in numerose gallerie. Ho il mio successo. Attraverso il sistema di fissaggio chimico che ho inventato riesco ad impressionare la tela con il pensiero e gli occhi, scatto la fotografia alle mie idee, al mio mondo inventato fatto di colori e forme, le offro per guadagnarmi uno stipendio, sento di aver fatto molto per me e di aver trovato un sistema per mantenere un contatto con tutti quei mondi fuori senza che questo mi soffochi, li tengo a distanza. Il mio psicoterapeuta dice che ho fatto grandi progressi, lui percepisce dei lievi allentamenti nelle mie tensioni, ho trovato una situazione di equilibrio trasferendo le mie ansie sulla tela.
So di esser ancora molto lontana da me stessa. Lo so, per la semplice ragione che mi so lontana da tutto ciò che può ferirmi. E tutto ciò è una continua meraviglia.

...e la dimensione ritrovata

Prima che gli errori di alcuni mi facessero traslocare in una bolla-mondo sensibile, cambiassero le mie abitudini e mi regalassero capacità che sanno di miracoloso, mi rivedo bambina giocare in quella bolla-mondo di periferia dove i rumori erano vita e la felicità si conquistava giorno per giorno con la spensieratezza. I più grandi mi raccontavano che la comunità di cui facevamo parte aveva la sembianza di una galassia formata da bolle-mondi di diversa grandezza, una vicino all’altra seminate fino all’orizzonte invisibile che è l’infinito.
"Perché ogni uomo è un mondo a sé, uno diverso dall’altro" sentivo ripetere, ma io non capivo cosa volessero significare.
Quanti bolle-mondi potevano esistere? provavo a immaginare ma ero consapevole che il cervello non poteva elaborare quel tipo di calcolo e la mia coscienza rinunciava all'impresa.
A stabilire dove abitare, l’assegnazione della tua dimensione, non la decideva sempre qualcuno in particolare ma il sistema nato e sviluppatosi tempo addietro. C’è chi azzarda che sia stato impostato alla nascita dell’uomo che aveva deciso che tutto ciò che si vedeva doveva essere gerarchizzato. Con il tempo – e lo studio continua ancora oggi – si è pensato di catalogare e gerarchizzare anche i sentimenti e il pensiero: a quale bolla-mondo si appartiene.
Ora che vivo con un cuore più leggero, meno attanagliato da motivi egoistici, so che il centro vitale può spegnersi in ogni momento, le pulsioni fermarsi di colpo e l’energia degli atomi trasferirsi chissà dove, arrivare inattesa in qualsiasi bolla-mondo. Questo si dovrebbe capire e non aspettare compromessi, somatizzazioni o metabolizzazioni; sapere che una specie di ‘virus’ può attaccarti in qualsiasi momento senza tener conto della tua volontà, il ‘virus’ di una bolla-mondo che ha deciso di farti del male per i più disparati motivi. Oltre all’arte questo è l’altro mio pensiero importante: stare lontano dalle bolle malate affinché continui la meraviglia nello specchiarmi per immaginare solo il bello e il bene senza deformazioni perché concetti assoluti.
Ho appreso che esistono bolle-mondi del tempo, linee infinite come binari fatte di segmenti, ognuno diverso dall’altro, ognuno irripetibile nei quali ho ritrovato la presenza del tempo nel mio mondo e tornare a diventare me stessa, di nuovo… ‘qualcosa’.

15 commenti:

  1. Ho preferito continuare per capitoli cercando di mantenere omogeneo il contenuto del racconto. Nulla esclude che si possano mischiare le carte (righe e paragrafi :))
    P.S. Con il contributo di tutti, prevedo un racconto veramente particolare. Quello che mi preoccupa sono i nostri lettori che dovranno orientarsi per apprezzare una storia che si discosta da una narrazione conosciuta.

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  2. Whaw! Aldo, adesso... sono curiosissima di sapere come va avanti ... ma tu passi o ci pensi fino a sabato?
    (perchè mica posso aspettare due settimane) ... io curiosa =)

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  3. Ho preferito andare di corsa proprio per raccogliere prima possibile consigli e critiche. Me lo tengo fino a sabato e nessuno me lo può togliere, nemmeno l'assistente sociale :)

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  4. =) .... meno male.
    Allora, consigli e critiche: sono cotta... domani ocn un pò più di lucidità scrivo per benino due righe.
    ciao!

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  5. sta venendo una meraviglia! bellissimo anche il pezzo di AldA :) (hai scelto un personaggio al femminile, perchè?). sta veramente venendo fuori un racconto particolare che trovo intenso e profondo. nelle bolle-mondi si vive in e/assenza di gravità :)

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  6. bella la visione della bolla-mondo del tempo e del virus! Aldo, guarda, solo alla fine, mi sembra che la parola "tempo" sia ripetuta un po' troppe volte, vedi tu.

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  7. AldA ringrazia, hai fatto il pari con Bruno che mi vedeva bene in rosa :)))
    Perché ho scelto un personaggio femminile? Forse l'ho avvertito da Anna e ho voluto continuare per dare un filo alla storia. Può essere facile partire (?) e poi diventare sempre più difficile mantenere la 'direzione' con quantità e soprattutto qualità.
    Non era facile proseguire con quel incipit e con quel sentire...
    Dani, ammazzerò quel troppo tempo entro sabato!
    Grazie

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  8. Ciao,
    leggendo i racconti di seguito avverto come un respiro.
    Provo a spiegarmi: Daniela nel primo racconto analizza le regole che definiscono i rapporti "ampio". Io ne do un taglio più personale rapporto 1:1 "affondo". Aldo "riapre" alla struttura delle bolle-mondi introducendo un altro elemento il tempo ... è il passaggio sul tempo che secondo me potresti approfondire: sembra come se la protagonista non abbia ancora fatto suo il concetto del tempo

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  9. infatti bene...il concetto del tempo è relativo, ci si spinge in ambiti interiori, ma potrebbe essere espresso anche in un attimo. aspetto naima e bruno prima di dare la mia visione delle bolle-mondi. rimane un racconto molto particolare e interessante :)

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  10. Non so se permetterà un epilogo questo racconto che più che storia è un insieme di 'essere' in una specie di macchina del tempo come evoluzione di bolle-mondi.
    Vedremo cosa ci consiglierà il... tempo

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  11. Il 'giro' non finisce qui e, per il momento, preferisco passare la mano anche perchè preso da altre... bolle-mondi :)
    Al lavoro...

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  12. io sto facendo il conto alla rovescia ...
    meno 4 alla nuova puntata!

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  13. allora adesso tocca a Bruno, poi a Naima credo. io direi che sono l'ultima avendo postato l'incipit...

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  14. Ho aggiornato il calendario, sulla base di quandto ha detto Daniela.
    ... =)

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  15. perfetto, intanto io medito nella mia bolla :)

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